Chi sono

Pic by Flavia Barbarossa

Chi sono: una domanda in divenire

Chi sono? Non ti nascondo che questa sia la domanda a cui mi è più difficile rispondere. Un po’ perché le definizioni mi stanno strette in generale, un po’ perché è complesso imbattersi in una parola definitiva su se stessi.

Potrei dirti che mi chiamo Eva Valeriani, che sono una docente formatrice e che allo stesso tempo opero nel campo della mediazione familiare e come esperta in consulenza e pratica filosofica.

Potrei raccontarti che mi sono laureata con lode in Filosofia nel 2003 presso l’Università degli Studi di Perugia e che qualche mese dopo mi sono trasferita in Francia dove ho cominciato a declinare la pratica filosofica e la consulenza filosofica anche nel campo delle risorse umane.

Aggiungerei magari che dal 2007 sono stata per quattro anni assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Cassino, tenendo un corso di ‘Istituzioni di Filosofia’ nel 2008. Forse, tralasciando molto altro, a un certo punto taglierei corto e terminerei col dirti che ho deciso di tornare a Terni definitivamente nel 2012, e che nel 2015 è nato il progetto rEscogitata.

Ma non so se tutto questo potrebbe definire anche parzialmente “chi sono”.

Pic by Flavia Barbarossa

Chi sono o che cosa divento?

Sarà a causa della mia permanenza in Francia, ma quel “chi sono” mi piacerebbe sostituirlo con una domanda che ci si scambia quando si incontra una persona che non si vede più da tempo, della quale si sono perse le tracce, negli anni ma non nella memoria.

Allora, magari in un attimo fuggevole per strada o sorseggiando tempo di fronte a un bicchiere di rosé le si chiede “alors, qu’est-ce que tu deviens?”. In italiano tradurremmo naturalmente con un “come te la passi?” ma a me piace come suona letteralmente:

che cosa diventi?

Nella domanda “che cosa diventi?” c’è una forma di vaghezza che dialoga con lo spazio e con il tempo, un andare che non si esaurisce nella lista dei fatti e delle date, un “chi sono” che si compie per lasciare spazio, nel fare, alla possibilità di essere nel mutamento, alla costruzione in movimento.

E quindi, per fartela breve.

Chi sono?

Radici in movimento.