Pratica, la filosofia?
Pratica, la filosofia? Sì, non fosse altro che per scegliere se mettere un punto, una virgola o far diventare un’affermazione un interrogativo.
La pratica filosofica è pratica del pensiero ma non intesa come semplice esercizio cerebrale fine a se stesso.
Il pensiero della filosofia è un pensiero che si pratica perché si mette in pratica, perché si traduce in azione.
Un pensiero che impara a frequentare se stesso e a confrontarsi autonomamente con se stesso e con il proprio mondo interiore; un pensiero che diventa il compagno delle lunghe passeggiate, dei silenzi ma anche dello stare al mondo e nel mondo, in mezzo e con gli altri.
La pratica filosofica è un esercizio del sé non in senso squisitamente strumentale ma come esercizio di avvicinamento, analisi e comprensione della propria visione di mondo perché, come dice Galimberti,
nessuno di noi abita il mondo, ma esclusivamente la propria visione del mondo. E non è reperibile un senso della nostra esistenza se prima non veniamo a una chiarificazione della nostra visione del mondo, responsabile del nostro modo di pensare e di agire, di gioire e di soffrire.